venerdì, 29, Marzo, 2024
Cerca velocemente news, recensioni, guide, app, giochi ...
Home » Editoriali » Disney+, account hackerati in vendita sul dark web

Disney+, account hackerati in vendita sul dark web

Disney+ ha un problema di cybersicurezza, ed ecco che numerosi account di Disney+, la piattaforma di streaming video lanciata la scorsa settimana negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi sono stati hackerati e messi in vendita sul deep web.

A quanto pare, nemmeno Disney è stata in grado di proteggere la sicurezza dei suoi utenti.

Lanciata il 12 novembre con ben 10 milioni di abbonati nella prime ore, Disney+ è un successo che soffre però di enormi falle di sicurezza.

Molti utenti infatti, si sono visti esclusi dai propri account, non per un problema tecnico, ma per un attacco hacker che ha immediatamente rubato le loro informazioni.

Gli hacker hanno preso il controllo di numerosi account che stanno rivendendo a terzi.

Una falla incredibile da parte di Disney che risulta inspiegabile per un colosso del genere.

La velocità con cui gli hacker sono riusciti a monetizzare gli account Disney+ è sorprendente, spiega il sito ZdNet.


I profili rubati infatti sono finiti in vendita a poche ore dal lancio della piattaforma.

Resta da capire come sia possibile che Disney non abbia messo in atto misure di sicurezza speciali.

Se rubare un account Disney+ è così facile, la piattaforma potrebbe subire gravi danni nel corso del tempo, e diventare pericolosa per gli utenti che rischiano di vedere, non solo il proprio account rubato, ma anche le proprie informazioni compromesse.

Una situazione senza precedenti che, mostra, ancora una volta, quanto la struttura sulla quale si basa il sistema dell’intrattenimento e buona parte dell’attuale economia sia assolutamente fragile e in balia degli attacchi informatici.

La cybersicurezza non è stata in grado di proseguire di pari passo con gli attacchi informatici, tanto da rendere estremamente vulnerabile quasi ogni servizio, con falle e leak che arrivano dai nomi più insospettabili e considerati impossibili da compromettere come Google, Amazon e adesso Disney.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *